Omelia
di P. Gian Paolo Gualzetti, in ricordo di P. LUIGI SCUCCATO
("Pime" Milano, 25/3/'11)
Venerdì 18
Marzo, Padre Luigi Scuccato, 91 anni, in modo "discreto",
come ha vissuto tutta la sua lunga "Vita Missionaria",
se ne è andato in "Paradiso". Viveva in Bangladesh da 62 anni.
A
cura della Redazione
("Missionari
del Pime", Giugno-Luglio 2011)
Vedendolo arrivare, così magro,
nessuno gli avrebbe dato molti anni di vita nella Missione
Bengalese, definita
"la Tomba dell’uomo bianco"! Verso la metà del secolo scorso,
infatti, non erano pochi i Missionari morti per malattia o deperimento in quella
terra. Eppure, Padre
Luigi Scuccato ha
fatto in tempo a vivere una lunghissima vita e a vedere tanto, tantissimo della
storia del Bangladesh...
Ordinato Sacerdote nel 1943 a Milano, dal Cardinale Schuster, dopo cinque anni
trascorsi – a causa della Guerra – in alcune Parrocchie Lombarde, arrivò
finalmente la sospirata destinazione: Pakistan Orientale, l’attuale
Bangladesh! Così nel 1948, dopo quasi un mese di nave, treno e infine
"biroccio", Padre Luigi raggiunse Dhanjuri, sua prima destinazione,
che in seguito definirà "primo amore".
Per imparare la Lingua "Santal", parlata dai Tribali di quella
Regione, e il "Bengalese", andava tra i bambini più piccoli della
Scuola, faceva leggere qualcosa a un ragazzo e chiedeva agli altri di
correggerlo. Per trovare la gente dei Villaggi, inforcava la bicicletta e si
metteva in viaggio.
«Quanti chilometri hai macinato, Padre Luigi!», ricorda con affetto Padre
Gian Paolo Gualzetti.
«Forse è il segreto della tua lunga vita... Ma soprattutto volevi incontrare
la gente, di Villaggio in Villaggio, a piedi o in bicicletta, perché fosse più
facile incontrarti, ascoltarti!».
Padre Scuccato rimase a Dhanjuri
fino al 1954, quando il Vescovo decise di spostarlo a Mariampur,
dove vivevano diversi gruppi Tribali ("Santal", "Oraon",
"Mahali", "Malo"). Nella nuova Missione ci rimase per ben
diciassette anni. Se Dhanjuri era stato il "primo amore", Mariampur fu
il suo "più grande amore"!
C’era già la Chiesa in muratura, costruita nel 1930, la Scuola, e un piccolo
Ostello. Padre Scuccato comperò dell’altro terreno e vi costruì il
Dispensario, l’Ostello per le ragazze e il Convento delle Suore. Gli fu
particolarmente utile l’esperienza fatta a Dhanjuri, dove aveva imparato a
usare la cazzuola e a cuocere i mattoni.
Terminato il suo servizio a Mariampur, appena prima della "Guerra di
Liberazione" – nel 1971 il Paese ottiene l’Indipendenza dal Pakistan,
diventando ufficialmente Bangladesh – , Padre Luigi tornò in Italia per le
vacanze. Al suo rientro, tra il 1971 e il 1990, prestò il suo servizio in
diverse Missioni – Boldipukur, Suihari, Dhanjuri, Mothurapur, Ruhea – ,
sempre impegnato nella promozione e nell’educazione dei Tribali. Per loro
costruì Scuole ed Ostelli. A Beneedwar,
sua destinazione finale, trascorse i suoi ultimi vent’anni.
Negli ultimi tempi, Padre Luigi si era particolarmente indebolito, al punto d’aver
bisogno di una carrozzella per spostarsi. Dopo aver partecipato al Ritiro
Comunitario, dall’1 al 4 Marzo 2011, a Suihari,
ed aver incontrato i Confratelli, Padre Luigi aveva deciso di tornare a
Beneedwar, per essere presente all’Inaugurazione dell’Ostello per ragazze,
che aveva voluto con tutto se stesso, fissata per Lunedì 21 Marzo. Ma il
Signore aveva un altro piano e lo ha chiamato a sé, rispondendo in questo
modo al suo desiderio di poter morire a Beneedwar, tra la sua gente!
Come ha sottolineato Monsignor
Gervas Rozario,
Vescovo di Rajshahi,
nell’Omelia funebre, Padre Luigi ha vissuto la sua Vita Missionaria in modo
esemplare, predicando la Parola e facendosi carico soprattutto dei poveri,
orfani e malati di ogni Religione e Razza. Il Vescovo ha anche sottolineato la
semplicità di vita di Padre Luigi, il suo andare in bicicletta o a piedi per
incontrare la gente.
Ed ora, la sua Tomba si trova proprio a fianco della Chiesa di Beneedwar...
Sarà, dunque, facile per la sua gente ricordarlo, e lasciarsi ancora ispirare
dal suo esempio di vita povera ed "Evangelica"!