Noi, quelli di "Bresso" (e del "2070")
Marina
Corradi
("Avvenire",
5/6/’12)
La grande "marcia" è
cominciata alle sei del mattino! Già a quell’ora, da Niguarda, da Sesto, da
Monza, convergevano i Fedeli diretti a Bresso.
Tanti i Lombardi,
che amano fare le cose in grande: portavano sulle spalle grossi zaini, e frigo
da spiaggia, e seggiolini, e borracce, come andassero in campeggio in Valtellina!
Qualcuno brandiva una mappa con il percorso, benché da Milano
bastasse andare diritto per "Viale Suzzani" per arrivare a
destinazione. Quanti passeggini, e che "armeggìo" di
"biberon" e di ciucci, e bandiere, e striscioni. Qualcuno s’era
portato una tenda, qualcuno perfino gli scarponi da montagna – benché
notoriamente Bresso sia piatta come un biliardo! Comunque commuoveva, quel Popolo
dell’alba che andava dal Papa.
Senza clamori, silenzioso, semplicemente contento. Una folla che man mano andava
accalcandosi, fino a sfociare nella grande "Spianata" dell’"Aeroporto";
e allora, entrando, si guardavano fra di loro stupiti: «Ma guarda, quanti
siamo!».
Già, quanti eravamo su quel "pratone" polveroso, sotto a un cielo che
prometteva acqua. Guadagnavi il tuo fazzoletto d’erba, alzavi gli occhi e ti
scoprivi attorno tante piccole "tribù" con un numero di figli almeno
doppio rispetto all’"1,3" Nazionale. Stranieri e di altre Regioni,
anche, ma quanti Milanesi,
e "Brianzoli". Come l’emergere di un Popolo che normalmente non si
vede, non compare sui Giornali. Eppure, sono le facce che incontriamo tutti i
giorni! Ma Domenica a Bresso c’erano le Famiglie,
intere: padri, madri, nonni, figli. E, in quell’essere insieme per andare dal
Papa, prendeva forma una ben riconoscibile identità; pacifica, ma forte! Un Popolo
Cristiano ha
colmato, l’altra mattina, Bresso; ed è stato come se uscisse dal cono d’ombra
in cui abitualmente questa gente che non grida, non minaccia, non è "radical"
e nemmeno "chic", e crede in Gesù Cristo, è tenuta da molti
"Media". E siccome ciò che non passa in "Tv" oggi non
esiste, la stessa folla entrando nel "Parco Nord" si meravigliava di
essere, invece, così numerosa.
Ma oltre questo contarsi, qualcosa di ben più grande saltava agli occhi e alle
orecchie in mezzo a quel prato. Era il "boato" che ha accolto l’arrivo
di Benedetto
XVI, e la ressa
attorno alla sua vettura, e le mani che protendevano bambini da benedire.
Era il calore dell’abbraccio al Papa, e l’ascoltarne poi muti, in un
silenzio strano per una così gran folla, le parole. Era l’amore per il
Successore di Pietro; tenace, forte, e anzi quasi più forte in questi giorni di
"veleni" e di "corvi". Di modo che non si poteva, a Bresso,
non registrare una strana "distonia": la Chiesa,
che su alcuni Giornali è raccontata solo come un covo di potere dilaniato da
una lotta intestina, lì mostrava il volto di centinaia, migliaia di facce, di
madri, padri, nonni, di Parroci, di bambini raccolti attorno al Papa e ai
Vescovi. Ed era allora una evidenza che la Chiesa è, certo, anche i peccati dei
suoi, eppure insieme qualcosa di assolutamente più grande; di straordinario e
misterioso!
«L’opinione "Mediatica" Italiana non è l’opinione pubblica: il
Popolo di Dio ama il Papa!», ha detto ieri il Cardinale
Scola ai
Giornalisti. Vero! Bastava camminare fra la gente, all’alba! Così che te ne
andavi da Bresso, pensando fra te a quel Popolo tenace nell’amare la Chiesa,
comunque; nel credere in un Dio morto in Croce e risuscitato, nel seguirlo,
nello sposarsi nel suo nome e avere figli – con una speranza che molti invece
hanno perduto. Così che te ne andavi, alla fine, rassicurata anche circa questo
Paese, che a volte ti spaventa: c’è, nel fondo dell’Italia,
quasi nell’ombra, questa memoria silenziosa e forte, che tiene. Guardavi
uscire i bambini addormentati nei passeggini, nell’abbandono fiducioso che è
il sonno nell’infanzia. Chissà? Ti domandavi indugiando lo sguardo su quelle
facce, su quelle piccole mani. Chissà, sorridevi fra te, se il Papa del
"2070" non è qui in mezzo oggi, in braccio a sua madre. Chissà se un
Santo non era in cammino, piccolo, nell’alba di Bresso. Di certo, quanti
futuri padri, madri, maestri, professori, operai, medici, Religiosi: Chiesa che
vive! Più grande del male che ciascuno di noi pure può fare, e di tutto ciò
che se ne può raccontare. Qualcosa che non sta nei limiti stretti di quel che
oggi intendiamo per "ragione"; ma dentro a una "ragione"
più ampia vive e continua, di padre in figlio, e poi di nuovo, ancora!